Semi di un nuovo eroismo: Filippo La Mantia

Filippo La Mantia non si definisce chef, bensì oste e cuoco: dal carcere da innocente al ristorante a Milano, racconta tutta la sua vita a Il tempo dei nuovi eroi, il programma che conduco su Radio Italia.

La Mantia è uno dei re della ristorazione nazionale, europea e mondiale al punto che diversi brand l’hanno scelto come testimonial: 57 anni d’età, è ospite della puntata in onda mercoledì 4 aprile su Radio Italia alle 22:00 e giovedì 5 aprile su Radio Italia TV alle 22:20.

La sua storia è iniziata tra i fornelli e i profumi siciliani nella cucina della mamma, la sua prima maestra, ma lui è stato anche fotografo e fotoreporter nella Palermo degli anni ’80. A quell’epoca, La Mantia ha dovuto superare una prova molto dura: il carcere. Da innocente, nel 1986 finì per diversi mesi all’Ucciardone, quando aveva 26 anni.

Dal 1985 erano in corso le indagini sulla morte del commissario di polizia Ninni Cassarà, ucciso dalla mafia. Gli spari erano partiti da un appartamento dove Filippo aveva vissuto. Eppure aveva lasciato quell’appartamento otto mesi prima e non aveva dunque alcuna responsabilità. La Mantia, da vero “nuovo eroe”, ha fatto tesoro anche del periodo vissuto in cella da innocente. Proprio in carcere ha accresciuto le sue conoscenze e competenze in cucina.

Oggi lo chef siciliano 57enne ha un ristorante di successo a Milano, è ambasciatore del Welfare Program, torna spesso nelle carceri come cuoco e maestro ed è anche un grande appassionato di musica: apprezza molto Edoardo Bennato e a volte suona anche insieme a lui, dando fiato all’armonica.

L’oste Filippo La Mantia è il settimo protagonista di “Il tempo dei nuovi eroi”, dopo l’imprenditore Rodolfo Fracassi e dopo la ballerina e pittrice Simona AtzoriE non dimenticate che tutte le trasmissioni sono riascoltabili anche in podcast.

Seguite “Il tempo dei nuovi eroi” sul portale di Radio Italia e raccontateci delle storie di nuovo eroismo, scrivendo a:  iltempodeinuovieroi@radioitalia.it