
Recentemente ho prima ascoltato e poi letto su The New York Times un'intervista fatta a Peter Thiel, il cui titolo ("Peter Thiel e l'Anticristo. Il vero e proprio pioniere della tecnologia su intelligenza artificiale, Marte e immortalità") mi aveva fortemente incuriosito. Il contenuto di quanto da lui espresso si presta perfettamente a un’analisi critica dal punto di vista dello Sferismo, dell’Economia Sferica e della Humanovability®. Ed è ancor più inquietante — e per questo significativa — perché a parlare è un uomo che incarna il potere della tecnoscienza, dell’investimento speculativo e di quella mentalità riduzionista e lineare che oggi sta paralizzando il destino dell’umanità.
Thiel non è uno qualunque. Basta fare una ricerca superficiale sul web per scoprire un mondo su di lui. Nasce a Francoforte, in Germania, nel 1967 ed oggi possiede la cittadinanza statunitense, tedesca e neozelandese. Dopo che la sua famiglia si trasfersce negli Stati Uniti quando era bambino, ed aver nel frattempo vissuto in diversi continenti, si stabilì in California, dove frequentò la Stanford University, laureandosi in filosofia e specializzandosi in legge. Dopo gli studi, ha lavorato come assistente legale, avvocato di titoli, scrittore di discorsi e trader di derivati.
La sua carriera è impressionante. Fonda PayPal nel 1998 con Max Levchin e Luke Nosek, rivoluzionando il settore dei pagamenti online. È stato il primo investitore esterno di Facebook, contribuendo alla sua crescita esponenziale. Nel 2003 fonda Palantir Technologies, un'azienda di analisi di dati. Gestisce in prima persona la Thiel Foundation, che supporta progetti di ricerca e iniziative filantropiche in vari settori, inclusi l'intelligenza artificiale, l'estensione della vita e la colonizzazione di altri pianeti (seasteading). Ha istituito la Thiel Fellowship, che offre borse di studio a giovani imprenditori che lasciano il college per dedicarsi ai propri progetti. È molto attivo anche come venture capitalist, sostenendo startup innovative attraverso il Founders Fund. Thiel è noto per le sue posizioni politiche libertarie e conservatrici, e per il suo sostegno a figure e cause della destra americana. Sposato con Matt Danzeisen, è stato uno dei primi miliardari a fare coming out come gay.
Nell'intervista Thiel parla di stagnazione tecnologica come se fosse un destino esterno e ineluttabile, senza accorgersi che egli stesso incarna e rafforza il paradigma che genera questa stagnazione. La sua visione è interamente ancorata alla crescita lineare e a una concezione meccanicistica del progresso. Eppure, nonostante la sua intelligenza, non riesce a cogliere che è proprio questo schema a essere giunto al capolinea. Dice che la società ha "esaurito le idee", ma non si chiede: "e se fosse il modello stesso a impedire nuove idee?"
Thiel è l’imprenditore dell’eterna accelerazione, della scommessa, del rischio, del progresso inteso come accumulo quantitativo e dominio tecnico. Ma questa visione ha un difetto mortale: ignora il Centro, ignora la Coscienza, ignora l’Anima. L’intero pensiero di Thiel — anche quando diventa apparentemente critico o apocalittico — resta intrappolato in un sistema chiuso, autoreferenziale, incapace di uscire dalla propria struttura di potere e paura. La sua risposta alla stagnazione? Più rischio, più biotecnologie, più IA, più investimenti. Non rigenera il mondo: lo stressa.
In termini di Economia Sferica, questa è una dinamica centrifuga senza centro. Il sistema perde coerenza, perde equilibrio, perché manca la coscienza sistemica che armonizza i poli. L’unica crescita che ha senso, in questa prospettiva, è quella verso il centro della Sfera, cioè verso una maggiore integrazione tra Spirito e Materia, tra Umano e Natura, tra Tecnologia e Etica.
E qui giunge il punto più fragile e rivelatore dell’intervista: l’uso del concetto di Anticristo. Thiel appare proiettare all’esterno un nemico indistinto — l’ambientalismo, la regolamentazione, la stagnazione autoritaria — e lo chiama Anticristo. Ma non si accorge che l’ombra che descrive è la propria. Parla di una distopia dove si controlla tutto per garantire "pace e sicurezza". Ma non è proprio questo che fanno le sue aziende?! Palantir è un colosso della sorveglianza. L’IA è finanziata da lui per motivi strategici e militari.
Le sue alleanze politiche flirtano con il populismo autoritario. Se l’Anticristo è colui che promette un ordine tecnico perfetto al prezzo della libertà e della coscienza, allora chi è Thiel? Il sospetto è che l’Anticristo non sarà un mago o un mostro, ma un benefattore ipertecnologico che, parlando di pericoli e progresso, ci toglie l’anima per darci il controllo.
In tutto il suo discorso, infatti, Thiel non parla mai della centralità della persona nella sua interezza. L’umano è ridotto a un corpo da congelare, a un cervello da potenziare, a un vettore economico da spingere.
Dov’è la relazione? Dov’è la bellezza? Dov’è il senso?
La Humanovability® ci insegna che l’autentico progresso è quello che mette al centro l’essere umano in tutte le sue dimensioni: spirituale, emotiva, sociale, economica, cosmica. Ma Thiel parla solo di “più crescita”, “più tecnologia”, “più rischio” — senza mai chiedersi “per chi?”, “per cosa?”. Nascono allora delle domande urgenti per chi legge o ascolta.
- Se chi domina la tecnologia non crede più nell’umanità… a chi stiamo affidando il nostro futuro?
- È davvero “ambizioso” puntare all’immortalità biologica, o è una forma estrema di paura e negazione dell’anima?
- La stagnazione che temiamo non è forse lo specchio del nostro vuoto spirituale?
- E se la vera trasformazione fosse interiore, alchemica, sferica, anziché meccanica?
- Non è forse tempo di cambiare paradigma, anziché accelerare un sistema in decomposizione?
Concludendo, Peter Thiel ci mostra con tragica chiarezza la crisi del mondo che ha vinto: un mondo senza l'armonia della sfericità, senza Spirito, senza gratitudine, senza centro. Ma proprio per questo la sua intervista è preziosa. Perché chi sa leggere oltre le righe può vedere il crollo, e decidere di nascere nuovo.
Come dice Steiner: “Il denaro è sangue. Deve circolare. Se si accumula, si fa ematoma.” E così anche le idee, il potere, l’intelligenza, l’informazione. O scegliamo la circolazione della Vita, o resteremo sotto anestesia in un mondo morto.
La domanda ora è: dove scegliamo di porre il nostro Centro?