Recentemente ho prima ascoltato e poi letto su The New York Times un'intervista fatta a Peter Thiel, il cui titolo ("Peter Thiel e l'Anticristo. ...
E quando sarà tempo di vacanze, le scelte cadranno entro i confini nazionali (saranno il 49% degli italiani coloro che l’anno prossimo faranno un viaggio in Italia) e saremo sostenibili (il 41% rispetto all’anno scorso ridurrà dell’oltre il 5% la spesa per viaggi. Il 27% degli executive ritiene che la mobilità dolce, cioè quella a piedi in bicicletta o su monopattino, sarà la tendenza che caratterizzerà in positivo la nostra società nei prossimi 3/5 anni).
Vivremo dunque sempre più in una bolla destinata a rimpicciolirsi via via che ciascuno di noi ridurrà il raggio della propria mobilità e delle attività outdoor.
Il 45% dei nostri connazionali ha dichiarato che rispetto all’anno scorso ridurrà la spesa destinata a discoteche, eventi live, spettacoli e, purtroppo, cinema e musei. Parallelamente aumenterà la dedizione per i videogiochi (26%), l’enigmistica (21%), la realizzazione di video (16%), i giochi con le carte (16%).
Quello a cui pare proprio che non siamo disposti a rinunciare è il focus sulla sostenibilità. Il 35% degli executive intervistati ritiene che lo sviluppo del green economy è uno dei trend che caratterizzeranno positivamente il nostro futuro post covid e nella realtà dei fatti il 21% dei nostri connazionali ha aumentato gli acquisti in punti vendita che promuovono prodotti sostenibili (contro il 17% degli americani e il 15% dei tedeschi).
C’è da considerare anche quel milione e settecentomila italiani che proveranno gli acquisti green per la prima volta a emergenza finita.
A questi, che non sono pochi, e a tutti gli altri, che sono tanti, torno a dire che tocca a loro, a tutti e a ciascuno di loro, prendere consapevolezza della non piccola differenza che corre tra l’avere una coscienza green e l’avere una coscienza sostenibile. Il salto che siamo chiamati a fare è rendere sostenibili tutti i sistemi a partire da quello economico. Perché ciò avvenga dovremo potenziare la nostra capacità di innovare non solo per inseguire la trasformazione digitale. Perché ciò avvenga dovremo dare libero sfogo a quell’attitudine che io chiamo Innovabiltiy, cioè innovation for sustainability.