Aziende in guerra

Nel suo rapporto del 2025, la Relatrice Speciale delle Nazioni Unite Francesca Albanese espone con chiarezza il coinvolgimento delle imprese nella perpetrazione dell’occupazione e del genocidio nei territori palestinesi. In un’epoca in cui l’Economia dovrebbe evolversi verso la forma Sferica, rigenerativa e spiritualmente cosciente, emerge con inquietante evidenza un’economia deformata, fondata sulla distruzione dell’Altro e sull’annientamento della Vita.

Dall’economia lineare dell’occupazione all’economia circolare del genocidio

Il rapporto, presentato alla 59ª sessione del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, si intitola From Economy of Occupation to Economy of Genocide e descrive una struttura economica predatoria che, alimentata da logiche coloniali, ha smarrito ogni orientamento etico, spirituale e umano. La Relatrice Albanese denuncia una rete di aziende e infrastrutture che contribuisce attivamente alla strategia di displacement e replacement del popolo palestinese, configurando crimini che l’Economia Sferica considera come l’antitesi della coesistenza armonica tra esseri, territori e Spirito.

Al centro della sua indagine vi è un database di circa mille entità aziendali, segnalate da oltre 200 contributi. Più di 45 aziende sono citate esplicitamente, ma solo 15 hanno risposto. L’indagine attraversa i settori della difesa, della tecnologia, delle costruzioni, della finanza, fino al mondo accademico e caritatevole: tutte manifestazioni di un’economia che ha separato il profitto dalla Coscienza, smarrendo la connessione tra Anima collettiva e responsabilità storica.

Una macchina che ha perso lo Spirito

Il cuore dell’Economia Sferica è l’interconnessione: non esiste azione economica che non sia anche atto spirituale, gesto etico, relazione tra esseri. Ma nel contesto attuale, le infrastrutture tecnologiche e finanziarie si sono trasformate in strumenti di disintegrazione dell’essere umano, impiegati per segregare, sfruttare e sopprimere intere comunità. A Gaza, dopo ottobre 2023, queste stesse strutture sono diventate veicoli di devastazione su larga scala, lontane da ogni armonia circolare e profondamente radicate in una logica meccanicistica e lineare.

Le imprese senza Coscienza e le ferite dell’Anima collettiva

Il settore tech, descritto come “complice di un sistema carcerario cibernetico”, ha integrato AI e sorveglianza in una catena industriale della morte. L’Anima dei popoli, ridotta a dati, bersagli, coordinate digitali, diviene oggetto e non più soggetto della storia. Le banche, i fondi e persino le università, che in una civiltà sferica dovrebbero essere centri di cultura e spiritualità, si trasformano in ingranaggi della macchina di conquista. Il sapere e il denaro, svuotati di Spirito, si pongono al servizio dell’apartheid.

Responsabilità spirituale e diritto cosmico

Il diritto, nel paradigma sferico, non è solo norma umana ma manifestazione del Logos: un ordine superiore che unisce giustizia e verità. Le imprese, ammonisce la Relatrice, non possono nascondersi dietro la neutralità tecnica. Devono rispondere alla propria Coscienza e assumersi la responsabilità di ogni azione che contribuisce alla morte, alla sofferenza e alla disintegrazione della Vita. Richiamando il precedente dei processi a I.G. Farben, Albanese rivendica un principio chiave dell’Economia Sferica: la colpa consapevole genera una frattura nell’Anima del mondo.

Appello alla Rinascita Sferica

Il rapporto si chiude con un invito inequivocabile: cessare ogni complicità economica con il genocidio. Solo attraverso una trasformazione radicale della visione economica, orientata allo Spirito, alla Coscienza e alla sacralità di ogni popolo, sarà possibile rigenerare le relazioni tra gli esseri e restituire spazio al perdono, alla giustizia e alla vita. Ogni impresa è chiamata a scegliere: continuare a orbitare nel vuoto del potere lineare o rientrare nella Sfera, dove l’economia è custode e non predatrice, carezza e non ferita.

Le principali imprese coinvolte nell’economia del genocidio palestinese

Settore militare e armamenti:

  • Lockheed Martin (Stati Uniti)
  • Leonardo S.p.A. (Italia)
  • FANUC Corporation (Giappone)
  • Maersk A/S (Danimarca)
  • Rheinmetall (Germania)

Tecnologia, sorveglianza e cloud:

  • Amazon.com, Inc. (Stati Uniti)
  • Alphabet Inc. (Google) (Stati Uniti)
  • Microsoft (Stati Uniti)
  • IBM (Stati Uniti)
  • Hewlett Packard / HPE (Stati Uniti)
  • Palantir Technologies (Stati Uniti)

Altri settori:

  • NSO Group (Israele)
  • Google e Amazon (in relazione ai data center)
  • A.P. Moller – Maersk (Danimarca)

I settori industriali che fanno affari con il genocidio:

  1. Industria militare: guerra come business
  2. Tecnologie di sorveglianza e carcerarie: il volto oscuro della Start-up Nation
  3. Edilizia e demolizioni: infrastrutture per l’occupazione
  4. Finanza e assicurazioni: capitali per il colonialismo
  5. Università e ricerca: sapere al servizio dell’apartheid
  6. Charity e ONG strumentalizzate
  7. Settore estrattivo e risorse naturali: depredare la terra
  8. Servizi e logistica: ingranaggi del sistema

Questa è l’economia che ha smarrito la Sfera. L’economia che, se non ritrova la via della Coscienza, continuerà a spezzare l’Anima dei popoli. Ma una nuova economia è possibile: un’economia che non uccide, ma abbraccia. Un’economia che non sfrutta, ma rigenera. Un’economia, finalmente, Sferica.