Se gli esseri umani diventano “hackerabili”

La scorsa settimana, Yuval Noah Harari, uno tra i più grandi pensatori dei nostri giorni, ha raccontato la sua visione del futuro, delle sfide dell’educazione, della crisi della democrazia, delle opportunità e dei rischi dell’intelligenza artificiale, in un’intervista epocale rilasciata al mio amico e direttore di Sky TG24, Giuseppe De Bellis. Il passaggio che più mi preme condividervi è quello in cui traduce il XXI Secolo nella seguente equazione: "Se hai sufficienti competenze in fatto di biologia, sufficienti capacità computazionali, e abbastanza dati puoi “hackerare” gli esseri umani. Gli umani adesso sono animali che si possono “hackerare”. Se qualcuno detiene abbastanza informazioni e capacità computazionali, ci può conoscere meglio di quanto non ci conosciamo noi stessi. E questo cambia tutto. L’economia, la società, la politica. Questo potrebbe portare alla creazione del Paradiso o dell’Inferno. Alla nascita delle società più disuguali nella Storia. Dei regimi totalitari più estremi nella Storia. Ma, ecco, l’idea chiave è capire che molto presto, qualcuno al di fuori di noi avrà il potere di conoscerci meglio di quanto non ci conosciamo noi stessi. E di manipolarci come mai prima". Se ve la siete persi vi consiglio di cercarla in rete e di approfittare delle vacanze che per molti di noi in queste ore stanno iniziando, per ascoltarla e per farvi quelle domande che ciascuno di noi deve porsi con un’urgenza che si fa sempre più pressante. Fate in modo che il tempo che in questi giorni non dovrete dedicare al lavoro non sia un susseguirsi ininterrotto di vuoto come la parola latina “vacare” suggerirebbe, ma assomigli di più al concetto di “vacantia”, che più si avvicina all’"essere libero".